Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato”. Un giovane Santo degli Ultimi Giorni, al suo primo anno di liceo, comprese il profondo significato di queste parole in uno dei momenti più difficili della sua vita.

Non riusciva a farsi degli amici e si sentiva completamente solo. Ma, nonostante il dolore, ogni sera alzava il cuore in preghiera al Padre Celeste, implorando conforto e aiuto.

Un giorno condivise i suoi sentimenti con i genitori. Insieme, decisero di leggere come famiglia il discorso del presidente Russell M. Nelson intitolato Il potere dello slancio spirituale. Quelle parole accesero una luce di speranza nel suo cuore.

Il presidente Nelson dichiarava:

“Ogni libro di Scritture dimostra quanto il Signore sia disposto a intervenire nella vita di coloro che credono in Lui.… Allo stesso modo, il Signore benedirà voi con miracoli se crederete in Lui, ‘senza nulla dubitare’. Fate lo sforzo spirituale di ricercare i miracoli.”

Il giovane aveva già pregato e digiunato per trovare degli amici, e anche la sua famiglia si era unita a lui in questo sforzo. Ma sentiva che poteva fare ancora di più: sentiva che il tempio poteva diventare il luogo in cui offrire un impegno ancora più grande al Signore, un luogo in cui chiedere benedizioni con tutto il cuore.

Un impegno costante al tempio

Da bambino aveva visto sua madre frequentare il tempio ogni settimana. Così decise di seguirne l’esempio e iniziare a farlo anche lui. A volte lei partecipava alle ordinanze iniziatiche mentre lui svolgeva i battesimi; altre volte era lui stesso a battezzarla.

I mesi passarono, e le difficoltà non scomparvero immediatamente. Ma qualcosa dentro di lui stava cambiando: ogni volta che entrava nel tempio, la sua anima si riempiva di pace e di conforto. Sentiva che, anche se le prove non erano finite, non era più solo.

Chiedete e vi sarà dato

Poi cominciarono ad accadere piccoli miracoli. Un vecchio amico gli inviò un messaggio inaspettato. Durante una partita di football trovò qualcuno con cui sedersi. Qualcun altro lo invitò a uscire. Piccoli segni, ma per lui significavano tutto.

Per la prima volta, tornò a sentire la speranza nel cuore. Iniziò persino un digiuno di gratitudine, per dire al Signore che stava riconoscendo le benedizioni che arrivavano, una dopo l’altra.

Quando i miracoli diventano visibili

Un giorno, un addetto al tempio gli chiese se avesse notato dei cambiamenti da quando lo frequentava regolarmente. Con un sorriso, il ragazzo condivise la sua testimonianza: disse di sentirsi più vicino allo Spirito e al Salvatore, più felice, più consapevole delle scelte giuste da fare. Disse anche di aver visto veri miracoli nella sua vita.

Qualche mese dopo, già al secondo anno di liceo, parlò con una compagna di seminario che desiderava partecipare più spesso alle riunioni della Chiesa. Lui le raccontò che ci andava ogni settimana e le propose di creare un piccolo gruppo per farlo insieme.

All’inizio erano solo quattro ragazzi, ma col tempo sono diventati circa otto. Ogni settimana si scrivono per organizzarsi su chi può partecipare, e lui si occupa delle prenotazioni. Hanno iniziato anche a uscire insieme nel fine settimana e a salutarsi nei corridoi della scuola. Quei ragazzi, che all’inizio erano semplici conoscenti, sono diventati alcuni dei suoi migliori amici.

“Chiedete e vi sarà dato”

Guardando indietro, il giovane non considera nulla di tutto questo una coincidenza. È certo che le benedizioni siano arrivate perché ha scelto di affidarsi al Signore e frequentare il tempio con cuore sincero.

Anche se quell’anno di solitudine è stato difficile, oggi lo considera un dono: lo ha reso più forte, più sensibile verso chi vive situazioni simili, più capace di riconoscere chi ha bisogno di un sorriso o di una parola gentile.

La sua fede si è profondamente rafforzata. E ora sa, per esperienza personale, che le promesse del presidente Nelson — e le parole del Salvatore — sono vere: se chiediamo con fede, riceveremo.

Chiedete e vi sarà dato: pregare per avere degli amici è stato pubblicato su ldsliving.com