Il 29 luglio 2025, durante il Consiglio Mondiale delle Religioni per la Pace a Istanbul, l’anziano Gerrit W. Gong ha tenuto un discorso sull’intelligenza artificiale.

Dopo una breve presentazione, in cui ha condiviso alcune informazioni sulla sua famiglia e sul suo contributo alla definizione dei principi guida della Chiesa per l’uso dell’intelligenza artificiale, è entrato nel vivo del suo intervento.

Come sta cambiando internet e l’IA

Anziano Gong ha parlato di come, con il debutto di Chat GPT, a Novembre del 2022, l’IA sia diventata più familiare alla moltitudine delle persone, contando, ad oggi, circa 800 milioni di utenti attivi ogni settimana. 

L’acronimo GPT significa Generative Pre-trained Transformer (ovvero Trasformatore Generativo Pre-Addestrato) ed indica una particolare forma di intelligenza artificiale che combina insieme, in modo efficace, richieste e risposte sofisticate, con un ragionamento avanzato e vari modelli di algoritmi che analizzano archivi di dati complessi e di grandi dimensioni.

Tali modelli sono in continua evoluzione e cambiano e fanno evolvere costantemente l’IA e, di conseguenza, anche il momento storico in cui viviamo. 

Siamo passati dal parlare di “internet” a parlare di “Intelligenza Artificiale” quasi senza rendercene conto e, tutto questo, non può che comportare delle domande profonde, a cui è necessario rispondere: 

  • cosa significa essere umani
  • chi e cosa definirà la “verità” percettiva
  • quali saranno le relazioni emotive tra esseri umani e IA
  • quali saranno i nuovi modelli di business
  • come comprendiamo i principi divini del lavoro, della fede e del ragionamento e persino la relazione con il Divino?

Ad oggi, non sappiamo ancora come misurare ciò che sta accadendo, poiché non sono stati definiti dei parametri da seguire, relativi alle prestazioni e all’impatto dell’IA che, mentre migliora alcune economie e settori, ne sconvolge negativamente altri.

Effetti dell’Intelligenza Artificiale

Proseguendo il suo intervento, l’anziano Gong ha affermato:

“Tra gli effetti più significativi dell’intelligenza artificiale – e anche tra i più difficili da valutare in modo concreto – ci sono quelli che incidono sul nostro rapporto con il Divino, sulle relazioni fondamentali, sulla prosperità umana e su quella collettiva.

È proprio su queste dimensioni spirituali dell’impatto dell’IA che desidero soffermarmi oggi.”

L’anziano Gong ha evidenziato quanto sia fondamentale, per i leader religiosi, considerare con attenzione le implicazioni dell’intelligenza artificiale nel contesto della fede, dell’etica e della dignità umana.

Intelligenza Artificiale

Questo perché, oggi più che mai, si sente parlare di un’“IA che diventa Dio” o addirittura di una “IA divina”.

Tuttavia, ha precisato, l’IA è un prodotto umano: i suoi dati di addestramento provengono dalle persone, e i principi morali ed etici che guida sono solo quelli che i programmatori decidono consapevolmente di inserire negli algoritmi.

Anche se l’intelligenza artificiale continuerà a svilupparsi e a evolversi, non potrà mai sostituire l’essere umano – né tantomeno Dio – perché né l’uno né l’altro si riducono al semplice ragionamento logico.

Nessun algoritmo è in grado di comprendere o trasmettere valori profondamente umani e spirituali: l’esperienza del divino, la benevolenza, la compassione, la capacità di giudizio, l’ottimismo e la fede sono elementi che parlano direttamente all’anima, e non possono essere codificati in un sistema artificiale.

L’uomo può creare l’IA, ma l’IA non può creare Dio

Anziano Gong prosegue il suo discorso, dicendo:

“La nostra verità, il nostro conforto, la nostra rivelazione e la nostra guida più preziose giungono quando entriamo in comunione personale con il Divino.

La verità e la luce spirituali derivano dalla comprensione di chi è Dio nella creazione e nell’universo. Per i figli di Dio, piattaforme e tecnologie non possono sostituire un’autentica connessione e relazione con il Divino.”

Egli sostiene che, in quanto leader religiosi, bisogna aiutare i fedeli ad anticipare, adattarsi e utilizzare in modo proficuo i continui cambiamenti dell’IA.

Non bisogna averne paura, né bisogna pensare che l’IA possa essere la soluzione a tutto. È uno strumento utile che, se usato correttamente e in modo appropriato, può benedire molti aspetti della vita quotidiana.

Ognuno di noi, afferma, può scegliere consapevolmente di utilizzare l’intelligenza artificiale come uno strumento al servizio del bene, mettendo al centro il cuore, insieme alla nostra eredità religiosa e morale.

Questo ci permette di coltivare relazioni fondamentali: con noi stessi, con la natura, con gli altri e con il Divino.

Proseguendo, l’anziano Gong sottolinea che i leader religiosi dovrebbero collaborare attivamente per assicurare che la bussola morale dell’intelligenza artificiale non sia definita unicamente dalla tecnologia o lasciata nelle mani di un ristretto gruppo di sviluppatori.

assistente virtuale

È fondamentale, infatti, che leader religiosi, cittadini e professionisti del settore uniscano le forze per promuovere un’IA sicura, responsabile e profondamente centrata sull’essere umano.

Questo è necessario per tre motivi, suggeriti da anziano Gong, che richiedono un dialogo pratico e reciprocamente rispettoso: 

  • i credenti religiosi contribuiscono in modo significativo alla prosperità umana e alla prosperità comune
  • il 76% della popolazione mondiale si identifica con una religione
  • molti cittadini sono profondamente preoccupati per il futuro dell’IA e scettici nei confronti di aziende, paesi e governi. Anche in un mondo influenzato dal pensiero laico, i cittadini desiderano che i leader religiosi e morali contribuiscano a garantire che l’IA sia sicura e affidabile.

Anziano Gong continua, sottolineando quanto sia importante che tutte le società e tutti i popoli possano supportare e incentivare un’IA sicura e responsabile.

Valutazione dell’IA da parte della comunità di fede

Questa valutazione, aggiunge, potrebbe anche offrire un prezioso meccanismo di controllo e bilanciamento sull’evoluzione dell’IA.

Inoltre, potrebbero essere sviluppati set di dati formativi che rappresentino in modo ampio e inclusivo la storia, le dottrine, le credenze e i principi morali dell’umanità.

Un simile approccio contribuirebbe ad accrescere la fiducia del pubblico e a promuovere un uso dell’intelligenza artificiale più etico, responsabile e condiviso.

Conclusione

Per concludere il suo discorso, anziano Gong ha parlato di un triplice invito all’azione, per i leader religiosi, necessario nell’era dell’Intelligenza Artificiale:

  • identificare le diverse tradizioni religiose, i principi e i valori che danno voce alla fede, all’etica e alla dignità umana.
  • contribuire a tracciare un futuro in cui l’intelligenza artificiale contribuisca realmente al bene comune, inclusi il benessere e la prosperità umana, per le persone di tutto il mondo.
  • riunire leader e cittadini provenienti dal mondo dell’industria, della ricerca, delle istituzioni civili e governative, insieme ai rappresentanti di gruppi religiosi pluralistici, con l’obiettivo di orientare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale secondo principi e valori morali duraturi.

Anziano Gong chiude il discorso, dicendo:

“Nella tradizione cristiana, Gesù Cristo dichiara: “Io sono la via, la verità e la vita”.

Nei giorni a venire, uniamo i nostri migliori sforzi per identificare vie e verità che ci aiutino a vivere al meglio la nostra vita con fede, etica e dignità umana nell’era dell’intelligenza artificiale.”