La sera del 6 aprile 1984, il giudice Dallin H. Oaks si trovava in un ristorante dell’Arizona, dove stava cenando in vista di una riunione del Consiglio di amministrazione del Public Broadcasting Service (PBS). Verso le 21:30, il silenzio fu interrotto dal suono del telefono.
Dall’altra parte della linea c’era il presidente Gordon B. Hinckley, allora membro della Prima Presidenza della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Il messaggio fu breve, ma epocale:
“Il Signore ti ha chiamato a essere un membro del Quorum dei Dodici Apostoli”.
Il giorno seguente, mentre il giudice era in viaggio verso Chicago, la notizia della sua chiamata fu annunciata pubblicamente durante la conferenza generale. All’età di 51 anni, Dallin H. Oaks non stava chiudendo un percorso, ma iniziava un nuovo capitolo della sua vita, fondato sulla fede e sul servizio al Signore.
Primi anni di vita e sfide iniziali

Dallin Harris Oaks nacque il 12 agosto 1932 a Provo, nello Utah, figlio di Lloyd E. Oaks e Stella Harris Oaks. La sua infanzia fu segnata da una perdita profonda: a soli sette anni perse il padre, oculista, morto di tubercolosi.
La giovane vedova Stella si ritrovò improvvisamente sola con tre bambini da crescere. In un momento di grande difficoltà, mandò temporaneamente i figli a vivere dai nonni a Payson, dove Dallin imparò presto il valore della resilienza.
In seguito, ricordò come, dopo la morte del padre, si fosse sentito “il ragazzo più stupido del mondo”, faticando a mantenere l’attenzione a scuola.
Ma la forza e la determinazione di sua madre furono un esempio indelebile. Stella tornò a studiare, divenne insegnante e poi fu la prima donna a entrare nel Consiglio comunale di Provo, oltre a dirigere i programmi di educazione per adulti.
Il presidente Oaks avrebbe più tardi scritto:
“Sono stato benedetto da una madre straordinaria. È stata una delle donne nobili di questi ultimi giorni… Mi ha dato fiducia, libertà e il desiderio di lavorare con impegno”.
La fede, fin dall’inizio, fu la sua ancora. Dopo aver saputo della morte del padre, il piccolo Dallin si rifugiò in preghiera. Suo nonno lo abbracciò e gli promise che sarebbe stato per lui come un padre. Più tardi nella vita, il presidente Oaks ricordò questa esperienza con parole di profonda saggezza:
“Il Salvatore ci insegna che la fede, per quanto grande, non può andare contro la volontà di Colui che ha tutto il potere. La fede in Gesù Cristo è sempre subordinata alla Sua bontà, alla Sua volontà e alla Sua saggezza”.
Gioventù: radio, studi e famiglia

Il primo impiego di Dallin fu quello di spazzare i pavimenti in un’officina di riparazioni radio. Da quell’esperienza semplice nacque un amore duraturo per la comunicazione. Prima dei sedici anni aveva già ottenuto una licenza di radiotelefonista e lavorava come annunciatore e tecnico per emittenti locali.
Durante il suo primo anno alla Brigham Young University (BYU), mentre commentava partite di basket in radio, incontrò una giovane studentessa delle superiori, June Dixon.
La loro amicizia si trasformò presto in amore, e nel 1952 furono suggellati nel Tempio di Salt Lake City. Insieme ebbero sei figli e condivisero una vita di profonda dedizione familiare fino alla morte di June nel 1998. Due anni dopo, il presidente Oaks sposò Kristen McMain, che continua a servirgli accanto con devozione.
Durante la guerra di Corea, Dallin non poté svolgere una missione a tempo pieno, ma servì nella Guardia Nazionale dello Utah e dell’Illinois, mantenendo allo stesso tempo alti risultati accademici.
Si laureò con lode alla BYU nel 1954 in Contabilità e ottenne poi una borsa di studio per la prestigiosa Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Chicago, dove si distinse come caporedattore della University of Chicago Law Review e conseguì la laurea nel 1957.
Gli inizi della carriera legale
Subito dopo la laurea, Dallin H. Oaks iniziò la sua carriera come assistente legale del presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti, Earl Warren. L’esperienza a Washington gli offrì una prospettiva privilegiata sul sistema giudiziario americano e rafforzò la sua passione per il diritto.

Più tardi entrò nello studio legale Kirkland & Ellis di Chicago, ma la sua vocazione accademica lo riportò presto all’università. Nel 1961 divenne professore di diritto tributario e trust presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Chicago, dove fu anche preside associato e, in seguito, preside facente funzioni.
Parallelamente, servì attivamente nella Chiesa, presiedendo una missione di palo a Chicago e dedicando molto del suo tempo al servizio ecclesiastico. Riguardo a quel periodo, affermò:
“Quando si mette il Signore al primo posto, si ricevono benedizioni straordinarie, persino miracolose”.
Preside della BYU e leadership accademica
Nel 1971, all’età di 38 anni, gli fu proposto di diventare preside della Brigham Young University. Inizialmente esitò: la sua carriera accademica e legale era in piena ascesa. Tuttavia, dopo aver pregato e riflettuto, riconobbe quella chiamata come ispirata dal Signore.
Durante i nove anni alla guida della BYU, promosse un grande sviluppo dell’università, istituendo la J. Reuben Clark Law School e la Graduate School of Management. Il suo approccio equilibrava rigore accademico e valori spirituali, e lasciò un’impronta duratura.
Nonostante i molti impegni, mantenne sempre saldo il principio della famiglia come priorità. Egli diceva:
“La cena è probabilmente il momento più importante della giornata per la nostra famiglia. Cerco sempre di essere a casa per condividerlo.”
Dal 1979 al 1984, oltre alla presidenza della BYU, guidò anche il Consiglio di amministrazione del Public Broadcasting Service (PBS), diventando una figura di grande rispetto nel panorama educativo statunitense.
Giudice della Corte Suprema dello Utah
Nel 1980, dopo quasi un decennio alla guida della BYU, il Presidente Dallin H. Oaks si dimise per assumere una nuova responsabilità. Fu nominato dal Governatore Scott M. Matheson giudice della Corte Suprema dello Utah.

In magistratura, divenne noto per il suo ragionamento acuto e il suo giudizio equilibrato. In seguito, descrisse quel periodo come un periodo di profonda realizzazione professionale:
“Ero tornato ai vertici della professione legale. E amavo quel lavoro. Non avrei mai potuto immaginare nulla che mi piacesse di più di quello che facevo alla Corte Suprema”.
La sua reputazione crebbe rapidamente. Sia nel 1975 che nel 1981, il presidente Oaks fu incluso nelle liste presidenziali per potenziali nomine alla Corte Suprema degli Stati Uniti, prima mentre era presidente della BYU e poi come giudice dello Utah.
Sebbene non fosse mai stato nominato, il solo fatto di essere stato preso in considerazione due volte rifletteva la sua statura nazionale e il rispetto che si era guadagnato nel corso della sua carriera pubblica.
La chiamata apostolica
Tre anni e mezzo dopo, il 6 aprile 1984, giunse la telefonata che cambiò ogni cosa. Il presidente Gordon B. Hinckley lo informò che il Signore lo aveva chiamato a servire come membro del Quorum dei Dodici Apostoli.

L’annuncio fu dato il giorno seguente durante la Conferenza Generale, e il 3 maggio 1984 egli fu ordinato apostolo, insieme al dottor Russell M. Nelson, che sarebbe diventato un caro amico e futuro profeta.
Questa decisione non segnò la fine di una brillante carriera legale, ma l’inizio di un nuovo capitolo di fede. All’apice del successo professionale, il presidente Oaks abbandonò una delle posizioni più onorate nel mondo legale per dedicare completamente la sua vita al Vangelo. La sua dichiarazione cattura il cuore di quella transizione:
“La mia vita è nelle mani del Signore e la mia carriera nelle mani dei Suoi servitori”.
(Nelle mani del Signore: la vita di Dallin H. Oaks, Richard E. Turley Jr.)
Questo passo coraggioso non cancellò i suoi successi precedenti; li completò. La sua istruzione, la sua competenza legale e la sua preparazione spirituale lo avevano condotto a questa chiamata superiore.
Servizio apostolico e ministero nel mondo
Come apostolo, il presidente Oaks divenne presto noto per la chiarezza dei suoi messaggi e la sua incrollabile difesa dei principi fondamentali del Vangelo. I suoi discorsi affrontavano spesso argomenti come la libertà religiosa, il coraggio morale e l’eterna dottrina della famiglia, sempre pronunciati con compassione e convinzione in tempi di cambiamento.
Il suo servizio apostolico lo portò in tutto il mondo, supervisionando aree della Chiesa in luoghi come le Filippine e il Pacifico. Ovunque viaggiasse, ricordava ai santi che la Chiesa è veramente mondiale e deve onorare le culture e la fede di tutte le nazioni.

Oltre alla sua profondità dottrinale, i suoi consigli divennero particolarmente significativi per i giovani adulti. Ripetutamente, li esortava a concentrarsi su relazioni autentiche basate su principi e impegno, piuttosto che su legami superficiali o temporanei.
Questo mix di fermezza, dottrina e gentilezza nel servizio, ha reso il presidente Oaks una voce ferma di guida e chiarezza spirituale in tutta la Chiesa moderna.
Eredità e ispirazione
Nel gennaio 2018, l’anziano Oaks fu chiamato come primo consigliere del presidente Russell M. Nelson nella Prima Presidenza della Chiesa. Insieme, fino al 2024, hanno guidato milioni di fedeli, esortando tutti a “ascoltarLo” e a cercare rivelazione personale.
La vita del presidente Dallin H. Oaks è un esempio di come la fede possa intrecciarsi con la professionalità, e di come il Signore prepari ciascuno di noi per specifiche missioni.
Da un bambino che lottava con l’insicurezza a un giurista stimato e infine a un leader spirituale mondiale, la sua storia è una testimonianza del potere della fede.Come egli stesso ha detto:
“Sentivo che il Signore mi stava preparando per un servizio speciale… e speravo di avere la saggezza di riconoscerlo e il coraggio di accettarlo”.
Oggi, milioni di Santi degli Ultimi Giorni onorano il presidente Dallin H. Oaks come esempio di integrità, dedizione e fede viva.
Source: Church News