Devi annoiarti. Se non lo fai, la tua vita avrà meno senso e ti sentirai più depresso. Questo è quello che ci spiega il professore Arthur Brooks, docente a Harvard, riguardo la noia:
Cosa succede al cervello quando ci annoiamo?
La noia è una condizione in cui la nostra mente non è occupata cognitivamente, e questo fa sì che si attivi un’altra parte del nostro cervello chiamata default mode network (rete di modalità predefinita).
Suona complicato, ma non lo è: è un insieme di strutture cerebrali che si attivano quando non hai nulla a cui pensare.
Per esempio, hai dimenticato il cellulare e sei seduto a un semaforo. In quel momento entra in funzione il tuo default mode network.
È qualcosa a cui non siamo più abituati e che non ci piace. Un docente di Harvard, Dan Gilbert, ha condotto un esperimento dove alcune persone dovevano rimanere sedute in una stanza per qualche minuto senza fare assolutamente nulla.
L’unico oggetto a loro disposizione era un pulsante posto davanti a loro, che rilasciava scariche elettriche dolorose se premuto.
La maggior parte dei partecipanti ha preferito autoinfliggersi le scosse piuttosto che non fare nulla.
Non ci piace la noia. La noia fa paura. Perchè? Perché il default mode network ci spinge a pensare a cose a volte scomode.
Quando la mente vaga senza uno stimolo esterno, ci obbliga a confrontarci con domande profonde, come: “Qual è il senso della mia vita?”.
Ecco perché la noia è utile
Uno dei motivi per cui oggi soffriamo di depressione e ansia, più che in passato, è che molte persone non conoscono il senso della propria vita.
Abbiamo trovato un modo per eliminare la noia: il cellulare. Lo prendiamo anche mentre aspettiamo che scatti il verde al semaforo, anche se per pochi secondi.
Questo crea un circolo vizioso: se ogni volta che ci annoiamo prendiamo il cellulare, diventa sempre più difficile trovare un senso alla nostra vita. In pratica, è la ricetta perfetta per depressione, ansia e senso di vuoto.
È comprensibile voler evitare di annoiarsi, ma dovremmo farlo più spesso.
Domani, quando ti alzi e vai in palestra, lascia il cellulare a casa.
Puoi resistere senza ascoltare un podcast mentre ti alleni? Solo tu e i tuoi pensieri. Vedrai che le idee più interessanti ti verranno proprio stando lontano dai dispositivi mobili.
Probabilmente non fai un viaggio in macchina senza ascoltare musica o un podcast da tanto tempo. Prova a farlo.
Abituati ad annoiarti per 10-20 minuti o più, e vedrai cambiare la tua vita: ti annoierai meno delle cose ordinarie, apprezzerai di più il tuo lavoro, le relazioni e ciò che ti circonda. Ma soprattutto, inizierai a esplorare i quesiti più reconditi.
E chissà, potresti diventare più felice.
Alcuni consigli utili
Ecco alcuni consigli semplici che Arthur Brooks suggerisce di seguire:
- Niente telefono dopo le sette di sera.
- Nessun dispositivo a tavola durante i pasti, perché siamo lì l’uno per l’altro.
- Digiuni regolari dai social media, periodi prolungati dove si evita di usarli.
All’inizio è difficile: il cervello urla “Guarda il cellulare!”. È la dipendenza da dopamina. Ma poi ci si abitua e ci si sente meglio.
Non significa ignorare il mondo. Ci sono momenti in cui è necessario utilizzare il cellulare per controllare le email o per lavoro. Ma queste regole ci ricordano che la nostra vita non deve ruotare intorno ai dispositivi mobili.
Se hai necessità particolari, puoi modificare le impostazioni del cellulare in modo da ricevere chiamate e messaggi solo dai numeri essenziali di sera, in caso di emergenza.
Non usare le emergenze come scusa. Non è un’emergenza sapere cosa succede su TikTok. Le notizie possono aspettare. I tuoi nonni vivevano benissimo senza sapere ogni singolo secondo cosa stesse accadendo dall’altra parte del mondo.
La dipendenza dai social e dai dispositivi rovina la vita. Metti giù il cellulare. Cerca ciò che è essenziale.