Nessuno siede da solo: in ogni casa di riunione, ci sono nuovi cuori alla ricerca di una casa. Il modo in cui li accogliamo rivela quanto intensamente il vangelo è vivo in noi. L’accoglienza non è un semplice gesto di cortesia, ma espressione di alleanze stipulate. Quando ci battezziamo, promettiamo di “piangere con quelli che piangono e confortare quelli che hanno bisogno di conforto” (Mosia 18:9)

L’Anziano Quentin L. Cook ha insegnato che “ricordare, nutrire e prendersi cura dei convertiti è un nostro sacro dovere”, e ha sottolineato che il vero discepolato richiede tempo, pazienza ed empatia, non fretta e perfezionismo (Conferenza Generale di ottobre 2025, sessione di sabato pomeriggio). 

Il Signore ha affidato ai santi il compito di prendersi cura di coloro che arrivano e che ritornano. Egli promette che quando ci prendiamo cura delle Sue pecore, troveremo il Pastore. (Mosia 2:17)

“Nessuno siede da solo”: l’invito di Anziano Gerrit W. Gong

Durante la stessa conferenza, l’Anziano Gerrit W. Gong ha fatto un appello che ha toccato le corde del cuore di milioni di santi nel mondo: 

“Nessuno dovrebbe sedere da solo, sia dal punto di vista emotivo che spirituale.”

Proprio come il Salvatore si accorgeva di coloro che stavano ai margini, Anziano Gong ci invita a vedere coloro che siedono da soli e ad agire. Accorgersi di qualcuno che è da solo è una silenziosa chiamata dal cielo: salutate quella persona, avvicinatevi e sedetele accanto.

Ispirato dalla parabola del Buon Samaritano, ha paragonato la Chiesa ad un albergo dove coloro che sono feriti trovano cure e riposo: 

“Nella parabola del buon Samaritano, Gesù ci invita ad avvicinarci gli uni agli altri e a venire a Lui nel Suo albergo, ossia la Sua Chiesa.”

Questo “albergo” non è un edificio, è il popolo dell’alleanza in azione. È Sion, che viene costruita una conversazione, un sorriso e una sedia occupata alla volta. 

L’anziano Gerrit W. Gong, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha tenuto in mano un biscotto della fortuna durante il discorso tenuto alla sessione del sabato pomeriggio della 195ª Conferenza generale semestrale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, tenutasi al Centro delle Conferenze a Salt Lake City, il 4 ottobre 2025


Il ruolo dei membri: un amico, un incarico, e la buona parola

Anziano Cook ha ricordato il consiglio ispirato del Presidente Gordon B. Hinckley:

Ogni nuovo convertito ha bisogno di tre cose: un amico, un incarico e di essere nutrito dalla «buona parola di Dio»

Questi tre elementi sono la base per un’accoglienza efficace — semplice ma profondamente spirituale:

  • Un amico: favorisce i legami, la fiducia e la sicurezza emotiva
  • Un incarico: risveglia uno scopo e un senso di appartenenza
  • La buona parola di Dio: nutre l’anima e rafforza la testimonianza

L’Apostolo ha anche sottolineato che circa 900,000 convertiti si sono uniti alla Chiesa negli ultimi 36 mesi. Ognuno di essi, e ogni persona che ritorna, è un’opportunità divina di praticare la compassione. 

Ci sono centinaia di migliaia di cuori alla ricerca di una casa spirituale; noi siamo quella casa. 

L’anziano Quentin L. Cook, del Quorum dei Dodici Apostoli, ha parlato durante la sessione del sabato pomeriggio della 195ª Conferenza generale semestrale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, tenutasi al Centro delle Conferenze a Salt Lake City, il 4 ottobre 2025.

Cosa fare nella pratica

Salutate e chiamate le persone per nome

“Quando chiamiamo qualcuno per nome ricordiamo loro che Dio li vede e li conosce.” Un nome è la porta d’accesso alla comunità. Guardateli negli occhi, sorridete e dite: “Benvenuto”

Sedetevi accanto a loro.
Un semplice gesto rompe il ghiaccio emotivo. Anziano Gong ci ha invitati:

“Se vedete una persona da sola, sedetevi accanto a lei.”
Nessuno dovrebbe portare il peso della solitudine nella casa del Signore.

Utilizzate un linguaggio comprensibile.
Evitate di usare un linguaggio gergale o dei termini che solo chi è membro da tanto tempo potrebbe capire. Parlate in modo naturale. Il vangelo è semplice, e la semplicità è il linguaggio dello Spirito.

Fatevi sentire durante la settimana.

Un messaggio con le parole “ci sei mancato” possono significare più di un discorso.
Il profeta Moroni ha scritto che i santi “ricordavano e nutrivano i convertiti” (Moroni 6:4).
Chiamateli, mandate un messaggio, pregate per loro; queste sono le conversazioni che rafforzano una fede in erba. 

Invitateli a servire sin da subito.
Il servizio trasforma i visitatori in partecipanti.
Acquisiamo un maggiore scopo nella vita quando serviamo e non solo quando veniamo serviti.
Offrite piccole opportunità: aiutare a distribuire gli innari, sistemare le sedie, servire uno spuntino. Il servizio guarisce la timidezza e accende la testimonianza.

Cosa evitare assolutamente

Anziano Cook ha condiviso qualcosa che dovrebbe farci riflettere: 

“Un giovane diacono è stato preso in giro per un paio di scarpe nuove che indossava, non è mai più tornato in chiesa.”

Questo è un chiaro ammonimento: commenti critici, risate fuori luogo o correzioni in pubblico possono vanificare mesi di sforzi missionari. Ogni parola può avvicinare qualcuno al Salvatore — o allontanarlo.

Evitate di:

  • Fare pressione per cambiamenti immediati: “Sion non è stata edificata in un giorno.”
  • Creare gruppi chiusi o esclusivi (i noti “gruppetti”): l’isolamento è l’opposto del vero discepolato .
  • Etichettare o rivelare confidenze: il rispetto reciproco genera un ambiente di sicurezza spirituale.

Ricordate: sbagliare è umano, ma il ravvedimento vissuto in spirito di comunione è profondamente cristiano. C’è sempre tempo per agire in modo diverso — già dalla prossima domenica.

In che modo il ministero rafforza l’appartenenza

Anziano Gong ci ha ricordato che il ministero è l’amore di Cristo in azione, un sistema divino per assicurarsi che nessuno passi inosservato.

Le attenzioni non finiscono quando qualcuno si battezza o ritorna, anzi, si intensificano. Lavorate insieme ai missionari e ai dirigenti per seguire i nuovi amici nelle prime settimane.

  • Una telefonata a metà settimana
  • Un messaggio d’incoraggiamento
  • Un invito per l’incontro successivo
  • Un posto a sedere riservato
  • E se qualcuno è assente, chiedete con gentilezza: “Ci sei mancato ieri. Va tutto bene?”.

Il ministero è il cuore pulsante di Sion: amicizia + responsabilità = appartenenza.

Passi spirituali per coloro che ritornano

Anziano Cook ha insegnato:

            “Il progresso spirituale sopraggiunge linea su linea, precetto su precetto.”

E Anziano Gong ha aggiunto: 

“La fede matura secondo i tempi di Dio, non nella fretta dell’uomo.”

Aiutare qualcuno a tornare vuol dire camminare con loro, senza fare pressioni o paragoni. I passi successivi includono: 

  • Prendere degnamente parte al Sacramento.
  • Studiare le scritture con gli amici e la famiglia.
  • Prepararsi per il tempio, al momento giusto e con un cuore tranquillo.

Il vangelo è l’inclusione in azione

Ogni domenica c’è qualcuno che ha bisogno di essere notato. In ogni fila di sedie, una storia attende un amico, e in ogni sorriso un memento che Cristo non ha smesso di accogliere, guarire e istruire attraverso di noi.

Quando scegliamo di sederci accanto a qualcuno, stiamo scegliendo di seguire il Salvatore. E il salvatore non permette mai che qualcuno sieda da solo. 

Nessuno siede da solo:un invito per voi

Domenica prossima, guardatevi attorno. Cercate chi è da solo. Sedetevi accanto a loro. Chiedete i loro nomi. Ascoltate. Invitate. Questi sono i piccoli gesti che edificano Sion e trasformano le case di riunione in una casa dove il Salvatore desidera essere.