Andare in chiesa dovrebbe essere un momento di pace, comunione e nutrimento spirituale. Ma, a volte, proprio dove ci aspettiamo accoglienza, possiamo sperimentare dolore.
Spesso, la ferita non arriva da fuori, ma da dentro: da persone che, come noi, cercano di seguire Cristo, ma che, come noi, sono ancora in cammino.
Forse ti è già capitato. Un commento pungente. Un malinteso. Una parola detta alle spalle. Quando proviene da un membro della comunità di fede, fa ancora più male.
Ti puoi sentire confuso, scoraggiato, persino tentato di allontanarti.
Ma c’è una verità importante da ricordare: il Vangelo è perfetto, le persone no.
Un cammino condiviso
Ogni membro della Chiesa è un’anima in divenire, un’opera in corso. Nessuno è arrivato alla fine del percorso.
Nelle Scritture leggiamo un invito chiaro e potente, in Dottrina e Alleanze 64:
“Perciò vi dico: perdonatevi a vicenda. Chi non perdona al fratello le sue colpe è condannato davanti al Signore, perché il peccato più grande rimane in lui. Io, il Signore, perdonerò chi perdonerò, ma voi siete tenuti a perdonare tutti.”
Questo versetto ci ricorda che il perdono non è solo una scelta, ma una parte del nostro discepolato. Come desideriamo misericordia per noi stessi, così dobbiamo imparare a concederla agli altri.
L’anziano D. Todd Christofferson ha osservato:
“Siamo tutti imperfetti; a volte offendiamo e ci offendiamo. […] Nel corpo di Cristo, dobbiamo andare oltre i concetti e le parole elevate e fare esperienza di coinvolgimento personale mentre impariamo a ‘vivere insieme nell’amore’.”
Riportare lo sguardo su Cristo
Quando ci sentiamo feriti, può aiutare ricordare perché andiamo in Chiesa. Non lo facciamo per le persone, ma per il Signore.
Anche se le relazioni con gli altri possono turbarci, ciò che ci tiene saldi è la nostra relazione con il Salvatore.
Riconoscere questo non significa ignorare i sentimenti di dolore, ma scegliere di affrontarli con fede. Gesù Cristo può aiutarci a guarire e a vedere le cose con occhi più comprensivi.
Sono stato ferito: L’amore che guarisce
In Giovanni 13:34-35, il Signore ci ha dato un comandamento chiaro:
“Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato […] Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli.”
Amare quando siamo feriti è difficile. Ma è proprio questo amore che può cambiare il nostro cuore.
Dietro ogni parola tagliente, ogni azione poco gentile, potrebbe nascondersi una persona che sta affrontando una battaglia invisibile. Coltivare empatia ci avvicina a Cristo.
Chiedere supporto è un atto di fede
Non sei solo. Se qualcosa ti pesa davvero, parlane. I tuoi dirigenti sono lì per ascoltarti e sostenerti.
Anche altri membri della comunità possono offrirti conforto, preghiere e comprensione. La guarigione passa spesso attraverso relazioni sane e sincere.
Sono stato ferito: Non arrenderti
La Chiesa è fatta per guarire, ma è composta da persone che stanno ancora imparando ad amare come Cristo.
Ci saranno momenti difficili, ma anche occasioni per crescere, perdonare e ricominciare.
Non lasciare che l’errore di qualcuno ti separi dal bene più grande: la tua connessione con il Salvatore.
Scegli Cristo. Scegli la speranza. Scegli di restare. Perché anche tu sei un’opera in corso. E non sei solo.
Sono stato ferito in chiesa è stato basato sull’articolo: How can I enjoy church when I’m having issues with people there?